Indice > Settimana di Preghiera 2011 > Letture Bibliche e commento
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LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA









               

 

 




 
    PRIMO GIORNO
“La chiesa di Gerusalemme”

Gioele 2, 21b-22.3, 1-2 Io manderò il mio spirito su tutti gli uomini
Salmo 46(45), 1-11 Vi abita Dio
Atti 2, 1-12 Quando venne il giorno della Pentecoste
Giovanni 14, 15-21 Lo Spirito della verità


Commento:
 

    L'itinerario di questa Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani comincia a Gerusalemme il giorno di Pentecoste, all'inizio dell'itinerario della Chiesa stessa.

    Il tema di questa Settimana è tratto dalla pericope di Atti 2, 42: "Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme", e si riferisce alla prima chiesa di Gerusalemme, nata il giorno di Pentecoste, quando il "Consolatore", lo Spirito di verità discese sui primi credenti, come promesso da Dio attraverso il profeta Gioele, e dallo stesso Gesù la notte precedente alla sua passione e morte. Tutti coloro che vivono in continuità con il giorno di Pentecoste, vivono in continuità con l'antica chiesa di Gerusalemme, che era presieduta dall'apostolo Giacomo. Questa chiesa è la chiesa madre per tutti noi. Essa rappresenta l'immagine, o l'icona, dell'unità dei cristiani per la quale eleviamo la nostra preghiera durante questa nostra Settimana.

    Secondo l'antica tradizione orientale, la successione della Chiesa viene preservata dalla continuità con la prima comunità cristiana di Gerusalemme. La chiesa di Gerusalemme dei tempi degli apostoli è legata alla celeste Gerusalemme, che, dal canto suo, diviene l'icona di tutte le chiese cristiane. Il segno di continuità con la chiesa di Gerusalemme, per tutte le chiese, sta nel mantenere i "tratti" della prima comunità cristiana attraverso la fedeltà all'"insegnamento degli apostoli, la comunione, lo spezzare il pane e la preghiera".

    L'attuale chiesa di Gerusalemme vive in continuità con la Chiesa apostolica di Gerusalemme, in modo particolare nella sua testimonianza alla verità, spesso resa a caro prezzo. La sua testimonianza al vangelo e la sua lotta contro la disuguaglianza e l'ingiustizia ci ricorda che la preghiera per l'unità dei cristiani non è separabile dalla preghiera per la pace e per la giustizia.


Preghiera:
O Dio onnipotente e misericordioso, effondendo il dono dello Spirito Santo con potenza, hai radunato insieme i primi cristiani nella città di Gerusalemme, sfidando il potere terreno dell'impero romano. Fa' che, come la prima chiesa di Gerusalemme, anche noi possiamo ricongiungerci insieme per essere forti nella predicazione e vivere l'evangelo della riconciliazione e della pace, ovunque vi sia parzialità ed ingiustizia.
Te lo chiediamo nel nome di Gesù Cristo, che ci libera dalle catene del peccato e della morte. Amen.





 
    SECONDO GIORNO
“Molte membra in un solo corpo”


Isaia 55, 1-4 Chiunque ha sete, venga a bere!
Salmo 85(84), 8-14 Egli è pronto a salvare chi l'ascolta
1 Corinzi 12, 12-27 Siamo stati battezzati con lo stesso Spirito per formare un solo corpo
Giovanni 15, 1-13 Io sono la vera vite


Commento:
 

    La chiesa di Gerusalemme negli Atti degli Apostoli è il modello dell'unità cui aneliamo oggi; un'unità che, fin dal principio, è stata caratterizzata da una ricca diversità, e che, pertanto, ci ricorda che l'unità dei cristiani, e la preghiera per ottenerla, non possono essere uniformità. La chiesa di Gerusalemme è il modello o l'icona dell'unità nella diversità.

    La narrazione della Pentecoste negli Atti degli Apostoli evidenzia che a Gerusalemme, quel giorno, erano rappresentate tutte le lingue e le culture dell'antico mondo mediterraneo, e non solo; che le genti ascoltarono l'evangelo nelle loro diverse lingue e, per la predicazione dell'apostolo Pietro, si ritrovarono unite nel ravvedimento, nelle acque del battesimo e nell'effusione dello Spirito Santo. Come scriverà più tardi l'apostolo Paolo: "E tutti noi credenti, schiavi o liberi, di origine ebraica o pagana, siamo stati battezzati con lo stesso Spirito per formare un solo corpo, e tutti siamo stati dissetati dallo stesso Spirito" (1 Cor 12, 13).

    Non costituirono una comunità uniforme di gente, unita culturalmente e linguisticamente, che la pensa allo stesso modo, coloro che furono uniti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, ma una comunità riccamente diversificata, le cui differenze avrebbero potuto facilmente evolversi in controversie. Fu questo, per esempio, il caso fra gli ellenisti e gli ebrei cristiani, sulla negligenza nei confronti delle vedove greche, come narra l'evangelista Luca in Atti 6, 1. Eppure, la chiesa di Gerusalemme era unita in se stessa, ed era una col Signore risorto, che dice: "Io sono la vite. Voi siete i tralci. Se uno rimane unito a me e io a lui, egli produce molto frutto". (Gv 15, 5).

    Una ricca diversità caratterizza, fino ad oggi, la chiesa a Gerusalemme e nel mondo, che può facilmente evolversi in controversia a Gerusalemme, accentuata dall'attuale clima politico ostile. Ma, come nella primitiva chiesa di Gerusalemme, i cristiani in Gerusalemme oggi ci ricordano che siamo molte membra in un solo corpo, un'unità nella diversità. Antiche tradizioni ci insegnano che la diversità e l'unità esisteranno anche nella Gerusalemme celeste. Ci ricordano che la differenza e la diversità non sono la stessa cosa che la divisione e la disunione, e che l'unità dei cristiani per la quale preghiamo preserva sempre la diversità.


Preghiera:
O Dio della storia,
ti ringraziamo per tutti coloro che hanno condiviso la loro storia di fede con noi,
dando così testimonianza della tua presenza nella loro vita.
Ti lodiamo per la varietà della nostre storie, sia come individui che come chiese.
In queste storie vediamo il dispiegarsi dell’unica storia di Gesù Cristo.
Ti preghiamo: donaci il coraggio e la convinzione
di condividere la nostra fede con quanti incontriamo,
così da permettere alla tua parola di diffondersi a tutti. Amen.

Domande per la riflessione personale

1. Diffondi il vangelo a parole, o solo “a chiacchere”?

2. Sei realmente disponibile ad avvicinarti alle storie degli altri? E le chiese, lo sono?

3. Quanto sei pronto a condividere con altri la tua storia di fede, per rendere così testimonianza alla presenza di Dio nella tua esperienza personale della vita e della morte?

4. Sei consapevole dell’enorme potenziale che i mezzi di comunicazione offrono alla chiesa oggi?




 
    TERZO GIORNO
“Testimoniare consapevolmente”
“Sei tu l’unico a Gerusalemme a non sapere quello che è successo in questi ultimi giorni?” (Lc 24, 18)


1 Samuele 3, 1-10 Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta
Salmo 23(22), 1-6 Il Signore è il mio pastore
Atti 8, 26-40 Allora Filippo [...] gli annunziò chi era Gesù
Luca 24, 13-19 Essi però non lo riconobbero, perché i loro occhi erano come accecati


Commento:
 

    Crescere nella fede è un cammino complesso. Molte persone oggi, nel mondo, vivono di mille impegni, pressioni e responsabilità. Più ci circondiamo di pressanti attività, maggiore è poi la possibilità di travisare ciò che in effetti è davanti ai nostri occhi. Come i due discepoli nel vangelo, anche noi talvolta pensiamo di conoscere che cosa è reale, e cerchiamo di spiegare la nostra vita agli altri, ma invece non siamo coscienti dell’intera verità. Nel mondo di oggi siamo invitati a scorgere Dio anche negli eventi della vita più sorprendenti e improbabili.

    Nell’odierna lettura dall’Antico Testamento ascoltiamo come Dio chiama Samuele e lo invita a rendere testimonianza. Samuele deve, anzitutto, ascoltare la sua parola. Ascoltare richiede un’aperta disposizione e una volontà di prestare attenzione a Dio. Questo desiderio di ascoltare la parola di Dio è anche presente nella lettura degli Atti, nell’episodio di Filippo e l’Etiope. Essi testimoniano la loro fede rispondendo a quanto viene loro chiesto in quel preciso momento storico. Essi ascoltano con attenzione e rispondono appropriatamente. Il salmo del buon pastore riflette la quieta fiducia di colui che è consapevole della tenera cura di Dio, che raduna il gregge e lo conduce a verdi pascoli.

     Durante questa Settimana di preghiera cerchiamo di riconoscere Dio nelle nostre esperienze e nei nostri incontri di ogni giorno. Incontriamo continuamente persone familiari e altre che sono sconosciute, e possiamo imparare dalle esperienze spirituali gli uni degli altri tanto da acquisire una nuova visione della realtà di Dio. Questa consapevolezza della presenza di Dio ci sprona a lavorare per l’unità dei cristiani.


Preghiera:
O Signore Gesù, buon pastore,
Tu ci vieni incontro e rimani in noi nella vita di tutti i giorni.
Ti preghiamo: donaci la grazia di essere consapevoli di tutto ciò che Tu fai per noi.
Ti chiediamo di prepararci ad essere aperti a tutto quanto Tu ci offri
e di ricondurci tutti insieme. Amen.
Domande per la riflessione personale

1. Quando ti sei accorto della presenza di Dio nella tua vita?

2. Sei consapevole delle celebrazioni e delle tragedie globali? In quale modo le nostre chiese potrebbero, insieme, rispondere ad esse?

3. Esserne consapevoli è sufficiente, oppure si potrebbe far qualcosa di più per testimoniare la nostra fede?

4. In quale modo ti accorgi della presenza di Dio, anche quando non corrisponde alle tue aspettative?




 
    QUARTO GIORNO
“Testimoniare celebrando la fede che abbiamo ricevuto”
“Che cosa?” “Il caso di Gesù il Nazareno” (Lc 24, 19)


Deuteronomio 6, 3-9 Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo!
Salmo 34(33), 1-23 Benedirò il Signore in ogni tempo
Atti 4, 32-35 La comunità dei credenti viveva unanime e concorde
Luca 24, 17-21 Noi speravamo...


Commento:
 

    Abbiamo un enorme debito di gratitudine verso coloro la cui fede ha dato fondamento alla nostra vita cristiana oggi. Numerosi uomini e donne, attraverso la preghiera, la testimonianza e il culto, hanno assicurato che la fede venisse tramandata alle generazioni successive. La storia del cristianesimo in Scozia è rimarchevole: ricordiamo, ad esempio, san Niniano nel IV secolo, san Colombano nel VI, e molti santi celtici la cui fede era radicata nell’amore a Dio e nell’ammirazione per la sua creazione. La fede del popolo scozzese può esser attestata anche dall’importante ruolo avuto durante la Riforma nel XVI secolo e nel modo in cui questo spirito è stato saldamente mantenuto da allora.

    Le letture di oggi affermano l’importanza di sostenere la comunità di fede per assicurare la diffusione della parola di Dio. Il brano del Deuteronomio ci offre la bellissima preghiera che le nostre sorelle e i nostri fratelli Ebrei usano ogni giorno per glorificare il Signore. Il salmo ci invita a rendere testimonianza con la lode di quanto abbiamo ricevuto come credenti, per mostrare la nostra fede attraverso la glorificazione e il rendimento di grazie. Il brano degli Atti descrive una comunità unita nella fede e nella carità. Il brano evangelico ci mostra Gesù al centro della fede che abbiamo ricevuto.

    Mentre ci uniamo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle nella preghiera per l’unità in questa Settimana, accogliamo la ricca varietà dell’eredità cristiana. Preghiamo che la consapevolezza di questa comune eredità possa unirci maggiormente, mentre cresciamo sempre più nella fede.


Preghiera:
Signore Dio Padre,
ti rendiamo grazie per tutte le persone
e le comunità che hanno comunicato il messaggio dell’evangelo a noi,
e ci hanno perciò dato oggi un solido fondamento per la nostra fede.
Ti preghiamo perché anche noi possiamo, insieme, testimoniare la nostra fede,
cosicché altri possano conoscerti e accogliere con fiducia la verità della salvezza
offerta in Gesù Cristo per la vita del mondo. Amen.

Domande per la riflessione personale

1. Chi ti ha ispirato nella fede?

2. Quali sono gli aspetti della fede che ti stimolano di più nella vita di ogni giorno?

3. Quali pensi siano stati gli insegnamenti più importanti che ti sono stati tramandati?

4. In quale modo puoi riconoscere Dio che opera in te nel trasmettere la fede alle generazioni future?




 
    QUINTO GIORNO
“Testimoniare nella sofferenza”
“Il Messia non doveva forse soffrire queste cose prima di entrare nella sua gloria?” (Lc 24, 26)


Isaia 50, 5-9 Il Signore mi è vicino, egli mi difenderà
Salmo 124(123), 1-8 Il nostro aiuto viene dal Signore
Romani 8, 35-39 L’amore di Dio si è rivelato in Cristo Gesù
Luca 24, 25-27 Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano


Commento:
 

    Negli ultimi anni sono accaduti in Scozia due eventi che hanno portato questo piccolo paese all’attenzione dei media in tutto il mondo: l’attacco bomba sull’aereo sopra Lockerbie e il massacro dei bambini nella scuola di Dunblane, tragedie che hanno catturato l’attenzione dell’intera nazione, che sempre ricorderà questa terribile perdita di vite umane. I due eventi hanno causato dolore e indescrivibile amarezza a moltissime persone, e le conseguenze si sono sentite ben oltre i confini fisici dei due luoghi. Persone innocenti hanno trovato la morte in circostanze orribili.

     La sofferenza è una realtà di cui il profeta Isaia parla con forza nella lettura di oggi, ricordandoci che Dio non si rassegna mai a vedere l’umanità che soffre. Il salmo, in risposta, proclama la fiducia che i credenti devono avere nel loro Salvatore. La lettera ai Romani afferma la certezza che l’amore sarà sempre più forte, e che il dolore e la pena non prevarranno mai, giacché prima di offrire la resurrezione al mondo, Cristo ha affrontato una morte terribile e ha conosciuto l’oscura profondità della tomba, per poter essere sempre accanto a noi, anche nei momenti bui.

    Sulle orme del Signore, i cristiani che desiderano la piena unità sono chiamati a mostrare la loro solidarietà a quanti sono provati, nella propria vita, da tragiche situazioni di sofferenza, per confessare che l’amore è più forte della morte. È dall’estrema umiliazione della tomba che la resurrezione è giunta come un sole per l’umanità; un’annunciazione festosa di vita, perdono e immortalità.


Preghiera:
O Dio nostro Padre,
guarda con compassione alla nostra situazione di povertà, sofferenza, peccato e morte,
ti chiediamo perdono, guarigione, conforto e sostegno nelle nostre prove.
Ti rendiamo grazie per tutti coloro che riescono a vedere la luce nella loro afflizione.
Possa il tuo Spirito divino insegnarci la grandezza della tua compassione
ed aiutarci a rimanere accanto alle nostre sorelle e ai nostri fratelli in difficoltà.
Ricolmi della sua benedizione, fa’ che possiamo proclamare in unità
e condividere con il mondo la vittoria del tuo Figlio sulla nostra vita, per sempre. Amen.

Domande per la riflessione personale

1. In quale modo puoi immedesimarti in coloro che soffrono e sono in difficoltà?

2. In quale modo, attraverso la sofferenza sperimentata nella tua vita, hai raggiunto una saggezza e una comprensione più profonde?

3. Come esprimi la solidarietà verso la sofferenza e l’oppressione sofferta da molte persone che vivono in povertà, e qual è la tua esperienza a riguardo?

4. Come renderesti testimonianza alla misericordia di Dio e alla speranza che trovi alla luce della croce di Cristo?




 
    SESTO GIORNO
“Testimoniare nella fedeltà alle Scritture”
“Non ci sentivamo come un fuoco nel cuore, quando egli lungo la via ci parlava e ci spiegava la Bibbia?” (Lc 24, 32)

Isaia 55, 10-11 Così è anche della parola che esce dalla mia bocca: non ritorna a me senza produrre effetto
Salmo 119(118), 17-40 Aprimi gli occhi e contemplerò i frutti stupendi della tua legge
2 Timoteo 3, 14-17 Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio
Luca 24, 28-35 Gesù rivela le Scritture ai suoi discepoli


Commento:
 

    I cristiani scoprono la parola di Dio in modo privilegiato, attraverso la lettura delle Sacre Scritture e i sacramenti. Nell’ascolto fedele della proclamazione della Sacra Scrittura e della lettura, in preghiera, dei vari libri della Bibbia, aprono il loro cuore e la loro mente a ricevere la vera parola di Dio. Gesù ha promesso ai suoi discepoli che avrebbe mandato il suo Spirito per far loro comprendere pienamente la parola di Dio, e per condurli alla verità tutta intera.

    Storicamente, i cristiani sono stati divisi nella lettura e nella comprensione della parola di Dio. Spesso hanno utilizzato la Bibbia più per enfatizzare il loro disaccordo che per trovare sentieri di riconciliazione. Fortunatamente, in tempi recenti, la Sacra Scrittura ha avvicinato i cristiani, nella ricerca dell’unità. Studi biblici congiunti sono divenuti un comune strumento di crescita insieme.

    Il cammino di fede che celebriamo durante questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è saldamente radicato nell’ascolto condiviso della parola di Dio, nella ricerca comune di comprenderla e di viverla. Il profeta Isaia ci rammenta che la parola di Dio proclamata con potenza è realmente efficace ed operativa, non ritorna a Dio senza frutto, ma realizza il proposito per cui è stata mandata. Questo messaggio è ripetuto nelle parole indirizzate a Timoteo, allorquando egli è spinto a credere nell’efficacia della Scrittura, che rende i fedeli capaci di buone opere. Il salmo dà lode alle parole e agli statuti di Dio e lo implora di donarci la comprensione per custodire la legge santa con tutto il cuore.

    Durante questa Settimana per l’unità preghiamo che tutti i cristiani possano entrare più profondamente nel mistero della meravigliosa rivelazione di Dio, come essa giunge a noi dalla Sacra Scrittura. Eleviamo la nostra supplica allo Spirito Santo, perché ci faccia meglio comprendere la parola di Dio e ci diriga nel nostro cammino di fede fino a che non saremo riuniti tutti attorno all’unica mensa del Signore.


Preghiera:
O Dio Padre,
ti lodiamo e ti ringraziamo per la tua parola salvifica
che riceviamo nella Sacra Scrittura.
Ti ringraziamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle
con cui condividiamo la tua parola
e insieme ai quali scopriamo l’abbondanza del tuo amore.
Fa’ che siamo docili alla luce dello Spirito Santo
affinché la tua parola possa condurci e dirigerci
in questa volontà di maggiore unità. Amen.

Domande per la riflessione personale

1. Quali brani della Sacra Scrittura sono più significativi per te?

2. Nella tua vita, chi o che cosa fa accendere nel tuo cuore la passione per il vangelo e il desiderio di rendere testimonianza a Cristo?

3. Quali brani della Scrittura ti hanno aiutato a comprendere meglio la testimonianza degli altri cristiani?

4. Come possono le nostre chiese utilizzare la Sacra Scrittura più efficacemente nella loro vita quotidiana e nella loro preghiera?




 
    SETTIMO GIORNO
“Testimoniare nella speranza e nella fiducia”
“Perché avete tanti dubbi dentro di voi?” (Lc 24, 38)


Giobbe 19, 23-27 Lo vedrò accanto a me
Salmo 63(62), 1-12 Sono assetato di te
Atti 3, 1-10 Quello che ho te lo do volentieri
Luca 24, 36-40 Sconvolti e pieni di paura


Commento:
 

    Nel loro cammino di vita e di fede, tutti i cristiani sperimentano momenti di dubbio. Quando i cristiani non riescono a riconoscere la presenza del Cristo risorto, l’essere insieme talvolta aggrava questi dubbi, invece di alleggerirli.

    La sfida che i cristiani devono affrontare è di continuare a credere che, anche quando non vedono o non percepiscono Dio, Egli rimane con loro. Le virtù di fede, speranza e fiducia permettono loro di testimoniare che la fede va oltre le loro stesse possibilità.

    Il personaggio di Giobbe ci offre l’esempio di un uomo che ha affrontato prove difficili e tribolazioni, ed ha persino dibattuto con Dio. Nella fede e nella speranza, tuttavia, egli ha creduto che Dio sarebbe rimasto accanto a lui. La medesima convinzione e la stessa fiducia caratterizzano l’azione di Pietro e Giovanni, nella guarigione dello storpio narrata negli Atti. La loro fede nel nome di Gesù permette loro di testimoniare con potenza a tutti i presenti. La preghiera del salmo di oggi riflette il nostro profondo desiderio dell’amore misericordioso di Dio.

    Il nostro incontro durante questa Settimana di preghiera permette alle nostre comunità di crescere nella condivisione della fede, della speranza e dell’amore. Noi rendiamo testimonianza all’amore misericordioso di Dio verso l’unica Chiesa che siamo chiamati ad essere. Maggiore sarà la nostra testimonianza insieme, più vitale sarà il nostro messaggio.


Preghiera:
O Dio della speranza,
mostraci il tuo disegno di unità nella Chiesa,
e facci superare i nostri dubbi.
Accresci la nostra fede nella tua presenza
affinché tutti coloro che professano la fede in te
possano adorarti insieme in spirito e verità.
Preghiamo in modo particolare per quanti sono nel dubbio ora,
per coloro che vivono nell’ombra del pericolo e della paura,
rimani con loro, o Dio, e dona loro la tua presenza consolatrice. Amen.

Domande per la riflessione personale

1. Come affronti le tue paure e i tuoi dubbi?

2. In quale modo tu stesso, con il tuo comportamento, potresti essere causa di paura o di ansietà per gli altri?

3.Quando sei riuscito ad affrontare le tue stesse paure e dubbi, superandoli e dando così testimonianza della tua fede in Cristo?

4. In quale modo le comunità cristiane possono incoraggiarsi reciprocamente nella fede e nella speranza?




 
    OTTAVO GIORNO
“Testimoniare nell’ospitalità”
“Avete qualcosa da mangiare?” (Lc 24, 41)

Genesi 18, 1-8 Poi vi darò qualcosa da mangiare
Salmo 146(145), 1-10 Difende la causa dei perseguitati [...] dà il pane agli affamati
Romani 14, 17-19 Cerchiamo quindi ciò che contribuisce alla pace e all’aiuto reciproco
Luca 24, 41-48 Gesù li aiutò a capire le profezie della Bibbia


Commento:
 

    La comunicazione elettronica ci ha reso, oggi, vicini, in un pianeta piccolo e sovraffollato.
Come ai tempi dell’evangelista Luca, anche oggi molti individui e comunità hanno dovuto lasciare le proprie case, viaggiando e girovagando in territori stranieri. Fedeli appartenenti alle grandi religioni del mondo hanno portato con sé nuovi credo e nuove culture nelle nostre comunità.

    Durante la Settimana di preghiera, riconosciamo l’ospitalità e la compagnia di cristiani di tutte le chiese, nel nostro comune cammino verso l’unità. Dio stesso ci invita a offrire e a ricevere l’ospitalità dello straniero che ci è divenuto prossimo. Certamente, se non riusciamo a vedere Cristo nel prossimo, non lo riusciamo a vedere affatto.

    La storia della Genesi narra di come Abramo abbia accolto Dio aprendogli la propria casa e offrendo ospitalità allo straniero. Il Dio di tutta la creazione è nel prigioniero, nel cieco, nello straniero. Il salmo odierno è un’offerta di lode a Dio per la sua fedeltà senza fine e per tutto ciò che Egli ha compiuto per noi. La lettera ai Romani ci ricorda che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Il Cristo risorto raduna i discepoli insieme, mangia con loro, ed essi lo riconoscono nuovamente. Egli rammenta loro ciò che le Scritture hanno detto su di lui e spiega loro ciò che non avevano compreso prima. Poi, Egli li libera dai loro dubbi e dalle loro paure, e li invia perché divengano testimoni di tutto ciò. Nel creare questo spazio di incontro, Egli li rende capaci di ricevere la sua pace, che implica la giustizia verso gli oppressi, la cura degli affamati e il reciproco sostegno, quali doni del nuovo mondo di resurrezione. I cristiani, nella storia, hanno trovato il Cristo risorto ogni volta che hanno servito e sono stati serviti da persone di fede diversa, ed anche noi possiamo incontrare Cristo quando condividiamo la nostra vita e i nostri doni.


Preghiera:
O Dio di amore,
Tu ci ha mostrato la tua ospitalità in Cristo.
Riconosciamo che nella condivisione dei doni,
noi ti incontriamo.
Donaci la grazia di diventare una sola cosa nel nostro cammino insieme
e di riconoscere te nel nostro prossimo.
Fa’ che, quando accogliamo lo straniero nel tuo nome,
diveniamo testimoni della tua ospitalità e della tua giustizia. Amen.

Domande per la riflessione personale

1. In quale misura il paese in cui vivi è ospitale verso lo straniero?
2. In quale modo uno straniero può trovare ospitalità e uno spazio per vivere, nel tuo contesto?
3. In quale modo puoi mostrare gratitudine verso coloro che ti hanno mostrato ospitalità rendendosi disponibili?
4. In quale modo la croce ci mostra che l’ospitalità di Dio è un’ospitalità vissuta nella donazione totale di sé?



 


 

 
 
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